Libertà mentale e conoscenza: il ruolo della memoria

La nostra memoria è in assoluto una delle risorse più importanti che abbiamo: è la chiave per una libertà mentale e spirituale che ci insegna come e cosa scegliere, è la base su cui poggiamo il nostro sapere, la conoscenza, l’esperienza e quindi la preparazione a cui spesso ci appelliamo.

Basti pensare alle conoscenze acquisite in un corso di studi, quelle stesse conoscenze che devono renderci professionisti affidabili in un settore piuttosto che in un altro. Basti pensare alle scelte importanti della nostra vita, basate su esperienze pregresse, nostre o apprese da terze persone, che richiamate alla memoria diventano monito di bene o male.
Trattandosi di un tema di interesse universale da anni è oggetto di studi e di analisi di vari esperti. In molti hanno parlato della memoria come “magazzino del cervello, sede dei ricordi”.

A Rosario Sorrentino, neurologo, membro dell’Accademia Americana di Neurologia, qualche tempo fa è stato chiesto di spiegare cosa sia e cosa rappresenti la memoria per l’essere umano, di seguito alcuni stralci della risposta del Dott. Sorrentino in occasione di un’intervista alla Rubrica del Tg2: “…è la capacità di richiamare alla nostra coscienza informazioni precedentemente acquisite, immagazzinate, attraverso l’apprendimento e l’esperienza continua … spesso noi ce ne lamentiamo perchè ne facciamo un pessimo uso e quindi un cattivo livello di attenzione, di concentrazione, di apprendimento fa sì che la nostra memoria non ci soddisfi abbastanza … il ricordo, la nostra capacità di memorizzare rappresenta tutto: la nostra identità, le nostre radici … la dobbiamo immaginare come tanti piccoli cassetti dislocati nel nostro cervello in ognuno dei quali ci sono emozioni, ricordi, che per noi sono significativi”.

Sapere dunque in che modo riempire quei cassetti, così da ottenere un recupero delle informazioni più efficace nel momento in cui ci occorre, ci renderà più soddisfatti della nostra memoria e ci consentirà di ottenere risultati importanti che impattano, nel lungo termine, sulla nostra stessa identità personale. Questo è il motivo per cui esistono tecniche di Apprendimento e Memorizzazione: perchè molto spesso non sappiamo come utilizzare il tesoro immenso che abbiamo dentro di noi perdendo così non solo grandi opportunità ma anche la possibilità di migliorarci e ampliare la nostra conoscenza.

Tullio Gregory, Filosofo, professore di Storia della filosofia presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Roma “La Sapienza”, ha fondato e diretto (dal 1964) il Centro di Studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche per il Lessico Intellettuale Europeo (oggi Istituto CNR, Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee) definisce così la nostra memoria: “…Elemento costitutivo dove si raccolgono, si stratificano le esperienze che via via raccogliamo come persone.”

Alla domanda “Di questi tempi non si sta delegando un po’ troppo ai computer?” risponde dando il suo personale contributo alla comprensione profonda dell’importanza della memoria nell’essere umano: ” Non solo deleghiamo alle memorie elettroniche ma abbiamo permesso … che nei processi formativi non si desse più da imparare a memoria. Ora, non solo la cultura è memoria perchè devi ricordare quello che hai imparato, ma capire che imparare un bel testo poetico, un bel testo musicale, poterlo conservare in questa biblioteca spirituale dentro di noi e poterlo rivivere quando si vuole è un atto di assoluta libertà di cui oggi i giovani rischiano di essere privati.”

Dunque memoria è molto più di studiare per superare un esame o aggiornare competenze.

Memoria è un atto di dedizione e attenzione nei confronti di noi stessi, giovani e meno giovani: un momento in cui, riempiendo uno di quei cassetti, ci regaliamo un attimo importante da cui trarremo benefici professionali o personali, fino a poterci sentire più liberi anche nel ricordare qualcosa che ci piace.
Per questo vale la pena dedicare la giusta attenzione a questo preziosissimo strumento di cui tutti indistintamente siamo dotati, utilizzandola al meglio in modo da trarne i maggiori benefici per noi stessi. E se pensiamo di non saperla utilizzare, piuttosto che “lamentarcene”, come spiega il Dott. Sorrentino, impariamo ad imparare: scegliamo la tecnica che ci semplifica le cose, impariamo ad applicarla e raccogliamo i frutti straordinari da questo scrigno magico e potenzialmente infinito.

È un mondo infinito e affascinante!

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