Il ripasso è un vero processo, impara a strutturarlo per ottimizzare il tuo apprendimento

Il ripasso è un processo fondamentale per la preparazione di un determinato argomento, non ne sottovalutare l’importanza e impara a strutturarlo per trarne quanto più possibile profitto. 


La scorsa settimana abbiamo visto le strategie da mettere in campo per preparare il test di medicina, tecniche e strumenti utili in realtà per la preparazione di qualsiasi test. Oggi vediamo quello che succede nell’ultima fase del tuo studio.🧐


Alcuni, presi dall’ansia dell’ultimo minuto, cercano di sfruttare anche gli istanti prima del riposo notturno per ripercorrere i contenuti da ricordare.


Credenza comune è che se rileggiamo delle informazioni importanti da ricordare prima di addormentarci queste informazioni rimarranno impresse nella nostra mente e il cervello tenderà a trattenerle durante tutta la notte fissandone il ricordo. Tipica è la situazione in cui lo studente, prima di dormire, ripassa la lezione per l’interrogazione o per l’esame del giorno dopo! 

Uno studio pubblicato da Neuroimage condotto dai ricercatori dell’ospedale Niguarda e del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche “Luigi Sacco”, insieme al Dipartimento di Psicologia dell’Università dell’Aquila e di Roma, ci spiega perché questa credenza comune è assolutamente infondata e anche profondamente sbagliata!


Lino Nobili, specialista del Centro di Medicina del Sonno di Niguarda e coordinatore della ricerca, spiega come l’ippocampo, una sorta di centralina della nostra memoria, entri in uno stato di sonno prima della corteccia cerebrale: in termini di tempo si addormenta tra gli 11 e i 23 minuti prima. 🤯


Questo spiegherebbe come mai, per gli amanti della lettura prima di dormire, è spesso necessario rileggere l’ultima pagina letta prima di riprendere il filo del racconto: l’informazione viene letta ma non immagazzinata perché la parte dove dovrebbe essere depositata l’informazione dorme già! 


A differenza delle aree che presiedono il linguaggio, le funzioni cognitive, sensoriali e motorie, dunque, la nostra “memoria” tende a lasciarci in anticipo e questo spiega piccole amnesie prima di dormire ma anche varie tipologie di insonnia. Inoltre, la scoperta, diventa un valido aiuto per tutti coloro che tentano di immagazzinare informazioni prima di dormire e, “inspiegabilmente” non riescono! 


Lo studio è stato possibile grazie all’impianto di elettrodi in profondità nel cervello di persone affette da epilessie resistenti al trattamento farmacologico.Questo studio potrebbe portare alla risoluzione non soltanto di problematiche legate all’insonnia ma anche a dinamiche correlate al sonnambulismo.


🔴 Consiglio utile per studenti “notturni”: organizzare lo studio è uno dei primi segreti per rendere al meglio e da oggi nella pianificazione potrete fare a meno del ripassino pre-sonno con gli occhi mezzi chiusi e la voce sempre più flebile.

Ora dimmi: ti piacerebbe attraverso le mappe mentali ridurre del 50% il tempo che impieghi a lavoro o quando studi?
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Faremo un’analisi del tuo stile di apprendimento e se vuoi capiremo quali sono le abitudini che è necessario modificare per raggiungere i tuoi obiettivi.  

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