Che disastro la memoria a breve termine!

La memoria a breve termine, ecco dove eravamo rimasti!
A proposito, se hai perso il post corri a leggerlo qui!

Ne abbiamo parlato diverse volte, ma è giusto completare il discorso iniziato fornendoti tutti gli elementi utili per capire come la struttura della memoria e le sue caratteristiche.

Si parla spesso di memoria a breve e lungo termine, ma esattamente cosa intendiamo?

La memoria a breve termine è quella che non ci consente di immagazzinare a lungo un’informazione, ad esempio quando dimentichiamo qualcosa che ci è servito solo per qualche secondo e una volta assolto il compito l’informazione non ci serve più.

Questo tipo di memoria è deputata alla conservazione temporanea di un’informazione che è importante per un periodo di tempo breve e destinata a divenire a poco a poco del tutto irrilevante.
Il tempo di permanenza dell’informazione nei nostri canali sensoriali è inferiore a quello necessario per la codifica dell’informazione, è dunque necessario che queste informazioni sostino da qualche parte, in un corridoio nel quale possano essere avviati i processi di codifica, questo corridoio è la memoria a breve termine.

Quindi ripercorrendo il tratto di strada dell’informazione fin qui, immaginiamo il seguente iter: attraverso i nostri sensi cogliamo alcuni aspetti della realtà tramite informazioni, queste informazioni vengono codificate e si insediano nella memoria a breve termine, se la loro permanenza nella memoria a breve termine supera un determinato arco temporale sono destinate ad avanzare nel corridoio successivo, quello della memoria a lungo termine, altrimenti si perdono.

La memoria a breve termine è la responsabile di episodi fastidiosi come dimenticare dove aver messo un oggetto che fino a due minuti prima avevamo in mano, o non ricordare il nome di una persona che ci hanno appena presentato. La principale responsabile di questi piccoli inconvenienti è nella maggior parte dei casi una scarsa attenzione. L’attenzione non è solo una condizione decisa da chi la attiva o meno, ma è anche un atto automatico, inconsapevole, alle volte infatti ricordiamo immagini o esperienza alle quali non credevamo di aver prestato attenzione. Spesso l’attenzione non dipende esclusivamente dal fatto di essere agita o meno, ci sono dei fattori che ne influenzano l’efficienza a livello fisiologico. Questi fattori possono essere, ad esempio, l’età (per i più giovani rispetto agli anziani è più facile ricordare ), oppure dei fattori contingenti (un particolare stato emotivo).
Anche la memoria a breve termine ha una sua organizzazione interna. Se proviamo ad immaginare la memoria come un insieme di scatole, la memoria a breve termine rappresenta uno dei due scomparti principali, essa infatti si articola in: memoria a breve termine verbale e memoria a breve termine visuospaziale.

Non posso dirti tutto neanche oggi, non mancare all’appuntamento con il prossimo post!

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