Migliorare l’apprendimento? Anche la tecnologia 3D gioca la sua parte!

tecnologia 3dMigliorare l’apprendimento è possibile, grazie alla tecnologia che gioca la sua parte. Da anni ormai la tecnologia si è impossessata di gran parte della vita di ciascuno di noi a prescindere dall’età, dalla provenienza sociale, dalle attitudini personali. Un po’ per esigenza un po’ per gioco tutti abbiamo imparato ad usare smartphone, tablet, internet fino ad arrivare, dalle sale cinematografiche fin dentro casa nostra, alla tecnologia 3D e 4D.

Per intenderci questa tipologia di immagine ci consente di entrare nel vero senso della parola all’interno della scena che stiamo in realtà solo guardando rappresentata su uno schermo a grazie ad occhiali particolari che ci consentono di percepire l’immagine nella sua tridimensionalità fino a sentire la sensazione fisica di ciò che accade grazie a spruzzi d’acqua, sbalzi nella poltrona o pavimento che trema.

La vera rivoluzione arriva nel momento in cui il 3D varca la soglia delle classi per entrare tra i banchi di scuola e prendere a buon diritto il ruolo di supporto all’apprendimento.
Per gli esperti di tecniche di apprendimento e memorizzazione niente di nuovo: infatti, queste strategie consentono di lavorare moltissimo con la parte più creativa del proprio cervello utilizzando proprio le immagini il più possibile vivide e dettagliate, in movimento, anche paradossali, per agevolarne il collegamento e il ricordo anche suscitando un’emozione. Praticamente le strategie ti aiutano a creare nella tua mente lo stesso effetto che gli occhiali ti consentono di vivere al cinema.

Molteplici studi hanno svelato quanto l’utilizzo della tecnologia 3D sia un vero e proprio supporto attivo all’insegnamento che permette di raggiungere risultati migliori nell’apprendimento.
Infatti, la tecnologia 3D risulta avere un impatto estremamente produttivo sugli studenti quando viene utilizzata come strumento didattico: le analisi condotte già nel 2011 dal DLP Products hanno confermato che i livelli di comprensione, assimilazione delle informazioni e comportamento in generale sono assolutamente differenti tra studenti che apprendono a livello 2D o 3D.
Le variazioni si riscontrano principalmente nei livelli di miglioramento raggiunto dopo le lezioni in 3D e di attenzione che ha raggiunto soglie altissime imparagonabili a quelle legate all’apprendimento “tradizionale”.

Le nuove tecnologie unite ad un allenamento mentale a processare le informazioni da ricordare in 3D potrebbero essere la vera svolta per il mondo scolastico, universitario e in un secondo momento, come diretta conseguenza, professionale. Una svolta concettuale, stimolante che crei le condizioni migliori per un apprendimento produttivo al 100% in ogni sua fase.
La soluzione per tutti gli studenti che vorrebbero qualcosa in più che li coinvolgesse e la soluzione per tutti gli insegnanti che non sanno come e cosa fare per suscitare il giusto livello di attenzione negli allievi.
Ormai la tecnologia la fa da padrona in ogni ambito. Sarà forse ora di portarla anche a scuola?

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