Tutta colpa della memoria a breve termine

Ebbene si, tutta colpa delle memoria a breve termine quando passate le ore a cercare gli occhiali, le chiavi, il telecomando o quando avete appena scritto la lista della spesa e non ricordate la maggior parte delle cose che sono in elenco.

La memoria a breve termine è la diretta responsabile di quella veloce fuga di informazioni che si verifica quando un dato non riesce a prolungare la sua presenza nei nostri ricordi.

La memoria a breve termine è quella che non ci consente di immagazzinare a lungo un’informazione, ad esempio quando dimentichiamo qualcosa che ci è servito solo per qualche secondo e una volta assolto il compito l’informazione non ci serve più.

La memoria a breve termine è deputata alla conservazione temporanea di un’informazione che è importante per un periodo di tempo breve e destinata a divenire a poco a poco del tutto irrilevante. Il tempo di permanenza dell’informazione nei nostri canali sensoriali è inferiore a quello necessario per la codifica dell’informazione, è dunque necessario che queste informazioni sostino da qualche parte, in un corridoio nel quale possano essere avviati i processi di codifica, questo corridoio è la memoria a breve termine. Quindi ripercorrendo il tratto di strada dell’informazione fin qui, immaginiamo il seguente iter: attraverso i nostri sensi cogliamo alcuni aspetti della realtà tramite informazioni, queste informazioni vengono codificate e si insediano nella memoria a breve termine, se la loro permanenza nella memoria a breve termine supera un determinato arco temporale sono destinate ad avanzare nel corridoio successivo, quello della memoria a lungo termine, di cui abbiamo parlato nel precedente post, altrimenti si perdono.

La memoria a breve termine è la responsabile di episodi fastidiosi come dimenticare dove aver messo un oggetto che fino a due minuti prima avevamo in mano, o non ricordare il nome di una persona che ci hanno appena presentato. La principale responsabile di questi piccoli inconvenienti è nella maggior parte dei casi una scarsa attenzione. L’attenzione non è solo una condizione decisa da chi la attiva o meno, ma è anche un atto automatico, inconsapevole, alle volte infatti ricordiamo immagini o esperienza alle quali non credevamo di aver prestato attenzione. Spesso l’attenzione non dipende esclusivamente dal fatto di essere agita o meno, ci sono dei fattori che ne influenzano l’efficienza a livello fisiologico. Questi fattori possono esser, ad esempio, l’età (per i più giovani rispetto agli anziani è più facile ricordare ), oppure dei fattori contingenti (un particolare stato emotivo).

Questa una panoramica globale del funzionamento della memoria a breve termine, nel prossimo post vedremo nel dettaglio le sue articolazioni.

Buono studio!

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