Testa tra le nuvole o smemorati cronici? Il ritratto degli italiani!

SmemoratoSi va dai telefonini super tecnologici con le migliori agende digitali ai metodi più vecchi ma ancora tanto cari al popolo italiano come post it ed elenchi puntati lasciati in giro per tutta la casa: i più avanzati/classici metodi per ovviare alla smemoratezza cronica del popolo over 40.

Una ricerca di Altroconsumo ci descrive un popolo di veri smemorati soprattutto dopo i 40 anni: intervistate 11mila persone sulla “smemoratezza incipiente”, un fenomeno che subentra per circa il 30% della popolazione già dopo i 20 anni. Lorenzo Zucchi che ha elaborato le risposte degli intervistati ha commentato così gli esiti: “Il calo della memoria non è una malattia ma un fatto fisiologico o legato all’età e allo stress che alcool, farmaci, droghe, poco sonno possono aggravare. E per il 70% integratori e farmaci non hanno migliorato la capacità di ricordare”.


Gli esperti, a conferma, continuano a ripetere che per avere buone performance mnemoniche non servono farmaci: è necessario tenere uno stile di vita regolare, una buona vita sociale, sonni lunghi. E’ necessario inoltre coltivare interessi, imparare cose nuove, fare le parole crociate e ascoltare musica. Ecco quello che dovremmo fare per essere tutti elefanti e ricordare minuzie e particolari di qualsiasi genere! Ma è sempre possibile con la vita di oggi tenere uno stile di vita tanto regolare e sereno?
Ecco allora che gli intervistati hanno raccontato di ovviare alle loro piccole/grandi dimenticanze con metodi più o meno bizzarri che li accompagnano nelle vite frenetiche che certamente non aiutano la predisposizione alla memorizzazione dei particolari. E per particolari intendiamo: dove ho parcheggiato la macchina ieri sera? Cosa sono venuto a prendere in cucina? Dove ho messo le chiavi? Perché ho preso in mano il telefonino?

La nostra memoria, annebbiata dallo stress e sovraccarica di informazioni spesso inutili che raccogliamo guardandoci intorno o camminando in strada, cerca vie d’uscita e allora il metodo più amato dagli italiani è ancora lei: la lista! Infatti il 59% degli italiani fa la classica “lista della spesa” sia per il supermercato che per gli impegni quotidiani (ufficio, lavanderia, scuola bimbi, catechismo, estetista…). Che la lista si sviluppi su supporti telematici o su foglietti colorati poco cambia, rimane la soluzione migliore per la maggior parte degli intervistati! I post it vanno ancora per la maggiore e vengono lasciati nei posti più strampalati in modo da essere rapidamente notati: andiamo dal frigorifero, allo specchio del bagno, all’anta dell’armadio fino allo specchietto della macchina e per i più esperti della smemoratezza anche nei cassetti della biancheria!

Altra strategia è puntare sulla memoria fotografica: tenere oggetti a portata d’occhio in modo che ci facciano rivenire in mente il motivo per cui li abbiamo messi lì…
Ancora, c’è chi prende il suo elenco e lo legge, lo ripete e lo condivide sperando che il lavoro duro lo facciano gli altri: ti ricordi che a quell’ora hai l’estetista? Ti ricordi che domani devi incontrare quel cliente? Chi è così fortunato da avere un’agenda umana in casa dovrebbe certamente riempirla di regali, ha un valore inestimabile!
Altri gli impegni li ripetono solo mentalmente e solo il 17% degli intervistati cerca di fare associazioni tra nomi e cose ed eventi o persone sfruttando effettivamente alcune capacità che il cervello ha per migliorare le proprie performance mnemoniche, le stesse metodologie che vengono utilizzate a sostegno dell’apprendimento e dello studio in generale.

Gli smemorati però non sono tutti uguali: alcuni, circa il 26%, hanno problemi con la memoria prospettiva a breve termine: che impresa ricordare di prendere le chiavi o il cellulare prima di uscire di casa! Altri, il 34%, faticano a ricordare gli appuntamenti sul lungo termine, di qualunque genere, anche di carattere piacevole. Il 13% ha problemi con la memoria retrospettiva di breve termine: mentre leggono un libro faticano a ricordare chi siano i personaggi conosciuti qualche pagina prima. Gli ultimi, il 12%, ha problemi con la memoria retrospettiva di lungo termine: la scena imbarazzante della persona che camminando per strada ci sorride e noi non abbiamo la minima idea del suo nome.
Secondo altri studi esistono rimedi molto semplici per ovviare a queste defaillances mnemoniche e sono strategie di apprendimento e memorizzazione efficace che consentono di sfruttare le naturali propensioni del cervello nel ricordo di qualunque tipo di informazione.
E se proprio non vogliamo scoprire quali siano queste strategie … meglio fare un ordine corposo di post it, ne avremo sicuramente bisogno!

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