La memoria vien…dormendo!

Sembra proprio che sia possibile: la memoria vien dormendo!

Non solo è ormai assodato che il sonno possa migliorare il funzionamento della memoria, ma addirittura alcuni studiosi hanno cercato di dimostrare come il sonno possa aiutare il cervello a sopperire alle carenze dovute  a disturbi neurologici!

L’iniziativa parte da un gruppo di studiosi della Washington University di St. Louis, e lo studio è stato pubblicato sulla rivista Current Biology.

L’esperimento è stato effettuato analizzando 3 gruppi di moscerini, gli studiosi sono intervenuti sulla loro capacità di ricordare disattivando un gene fondamentale per la memoria, un gene diverso in ciascun gruppo.

Entriamo nel pieno dell’esperimento: nel primo gruppo il gene disattivato ha generato una situazione piuttosto simile a quella che si presenta con l’Alzheimer, nel secondo gruppo il gene alterato ha reso difficile la funzione di codifica dei ricordi, nel terzo gruppo il gene alterato ha lasciato troppe connessioni che codificano i ricordi!

Al termine dello studio gli scienziati sono giunti alla conclusione che tutti questi problemi generati “a tavolino” con l’esperimento, sono più gestibili con il sonno, ma che sia il giusto tipo di sonno!

Infatti i ricercatori hanno riattivato la memoria di ciascun gruppo di moscerini proprio utilizzando diverse tecniche per aumentare il sonno!

Hanno lavorato su un gruppo di cellule importantissime incrementando la produzione di una proteina legata proprio al sonno e iniettato un farmaco capace di riprodurre l’attività di un importante neurotrasmettitore.

Il sonno di 3-4 ore in più al giorno per una durata di almeno 2 giorni ha ripristinato la capacità dei moscerini di costruire nuovi ricordi.

Ora è vero che il sonno non può sostituire il gene mancante, né restituirlo, ma la memoria ne trae indiscutibilmente beneficio.

Ora, siamo nel pieno fiorire della primavera, fa caldo e gli esami sono alle porte, ok il riposo, ok il sonno, ma non esagerate!

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